e dire che era il mio negozio preferito
che delusione
speriamo pongano fine a questo orribile sfruttamento
La catena di moda spagnola è stata denunciata in Brasile
per schiavitù e laboratori
in condizioni disumane
La griffe spagnola Zara, che fa capo al gruppo Inditex fondato da Armancio Ortega, è sotto inchiesta in Brasile con l’accusa di aver usato mano d’opera costretta a lavorare in condizioni di schiavitù. Il ministero del Lavoro di Brasilia ha avviato un’indagine in seguito a una denuncia sulle condizioni disumane di lavoro in un laboratorio clandestino di San Paolo.
Zara è il marchio leader del colosso dell’abbigliamento Inditex che, nel giro di nemmeno 40 anni, da quando nel 1975 è stato aperto il primo negozio, è arrivato ai vertici mondiali dei gruppi industriali della moda. Con 1.723 negozi sparsi in 78 Paesi, nel 2010 Zara ha registrato un fatturato di 8 miliardi di euro. Secondo la denuncia 16 persone, per lo più boliviani e peruviani, fra i quali dei 14enni, lavoravano 12 ore al giorno, senza pausa domenicale, nè ferie.
«Abbiamo trovato bambini esposti a rischio, macchine senza protezione, fili elettrici a vista, locali insalubri con molta polvere e senza circolazione d’aria, senza luce solare - ha detto al ’Globò il funzionario del ministero del Lavoro, Luis Alexandre de Faria, che ha partecipato a due blitz in fabbrica - I lavoratori dovevano chiedere autorizzazione al proprietario del laboratorio per uscire e dovevano comunicare dove andavano».
La retribuzione, inoltre, è pari a 100 euro al mese, anche se il salario minimo previsto dalla legge brasiliana è di 247. Altre ditte che lavorano per Zara sono state scoperte in situazioni irregolari alla periferia da San Paolo e ad Americana, 100 chilometri dalla capitale paulista. I laboratori sono stati denunciati per una serie di infrazioni, sia di carattere contrattuale che di sicurezza sul lavoro.
Per il ministero brasiliano la sola Zara è responsabile delle irregolarità riscontrate: secondo de Faria, «Zara è l’unica responsabile per i laboratori, perchè questi operai producevano praticamente solo pezzi destinati all’azienda, seguendo i suoi standard».
In un comunicato rilasciato in Brasile, la Inditex, proprietaria di Zara, ha affermato che c’è stata una terziarizzazione non autorizzata da parte di un fornitore (la ditta Aha) che avrebbe commesso un’infrazione al suo codice di condotta, che stabilisce norme per le ditte che lavorao su commessa diretta e indiretta. La Foha de S.Paulo aggiunge che solo in Brasile il gruppo spagnolo ha 50 fornitori fissi che impiegano circa 7 mila lavoratori.
fonte http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/416162/