Elogio della borsa di tela, il contenitore civile ROMA. Si chiamano shoppers. Sono assolutamente inutili, completamente sostituibili, brutti, inquinanti. E onnipresenti. I sacchetti di plastica da asporto, negozio-casa. Miliardi e miliardi solo in Italia ogni anno. A volte piccolissimi, un inno al ridicolo. Panetteria-casa: una bustina per la pagnottina. Cartoleria-casa: una bustina per la matitina. Erboristeria-casa: una bustina per la tisanina. Alimentare bio-casa: una bustina per la bistecchina di soia. Merceria-casa: una bustina per la cernierina. Poi ci sono le grosse buste del supermercato o del mercato ortofrutticolo, a contenere prodotti in genere già in plastica. Dicono: “Poi le uso per l’immondizia”. Ma sono troppe! Infatti se ci bastano appena, vuol dire che si fa male la raccolta differenziata o che produciamo troppi rifiuti.
Qual è il destino dell’oggetto più diffuso al mondo quando poi si fa ordine in casa e si liberano i cassetti? La discarica o l’inceneritore, o Qualunque Posto (ormai buste lacerate si vedono sui sentieri del Nepal e nelle pance dei pesci oceanici). Il rifiuto di plastica romperà le scatole per secoli. Ed è un derivato del petrolio. Evitando anche solo una busta di polietilene al giorno, gli italiani risparmierebbero 200.000 tonnellate di petrolio!
Che cosa posso fare io:
- Rifiutare sempre e assolutamente le buste piccole o micro: “No, ho la borsa, lo zaino, il carrello, la borsa di tela”
(bè non siamo poi tenute a giustificare).
- Tenere sempre con sé almeno due borse di tela ben ripiegate, per gli acquisti imprevisti. Sono comode (si appendono alle spalle a differenza delle altre), belle e durevoli.
- Il giorno della spesa, di buste di tela portarne molte (o scatoloni o qualunque altro contenitore riusabile). Un’alternativa è riportare quelle di plastica finché non si rompono. Attenzione: le buste di mater-bi non sono affatto così ecologiche; per farle occorre terra per il mais, pesticidi, fertilizzanti, energia dal campo alla fabbrica. E si rompono anche prima delle altre.
- Dall’ortolano, chiedere la pesa degli ortaggi sciolti e imbustarli insieme nella tela (
mmm per certi ortaggi forse sarà un problema).
- Al supermercato riusare i sacchetti trasparenti anche per frutta e ortaggi a pesa, applicando l’adesivo con il nuovo peso sopra il precedente. (
questa è un'ottima idea... peccato che i sacchetti sono sottilissimi e si rompono)
- Ed è cosa civica assai riportarsi in panetteria i sacchetti del pane ben ripiegati, per molte altre pagnotte che compreremo. (
questa la vedo un po' difficile)
Azioni in comune:
- Proporre al comune o ai commercianti della zona – con la collaborazione magari di una scuola elementare - di imitare i tanti quartieri e città che nel mondo stanno cercando di abolire lo shopper di plastica. (
questa le vedo un po' dura!)
- Diffondere in qualunque modo l’uso delle buste di tela.
(fonte http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=11624)
bè tante di queste iniziative sono possibili, ragazze diamoci da fare!