E’ quanto prevede un disegno di legge presentato al Senato. Oscuramento del sito e carcere fino a cinque anni per chi non rispetta il divieto
Oscuramento dei siti della rete Internet i cui contenuti sono palesemente illeciti o offensivi del buon costume o tali da attentare all’ordine pubblico”. Ecco il trampolino di lancio verso una nuova avanguardia etica destinata a ricondurre sulla retta via la rete.
Il nuovo ordine morale è firmato da Alessio Butti, membro del Pdl, di professione senatore della Repubblica, che ha presentato il disegno di legge n. 664 “Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori”.
Scopo del provvedimento è rendere meno accessibile “un’informazione che potrebbe intaccare l’integrità e la formazione dei giovani…“.
Si comincia dall'articolo 1. Dai divieti.
“E’ vietato istituire siti… i cui contenuti siano finalizzati direttamente e indirettamente:
… c) alla divulgazione o alla pubblicizzazione di materiale pornografico o di notizie o di messaggi pubblicitari diretti all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori di anni diciotto.”
Chi viola il divieto è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 2.500 euro a 50mila euro.
Dai divieti si passa ai controllori. Un vero e proprio comitato di salute pubblica chiamato a vegliare sul corretto uso della rete. Non ci credete? Basta leggere l'articolo 2 che assegna alla polizia postale il compito di vigilare “sulla liceità e sulla moralità del contenuto” e all’autorità giudiziaria di disporre l’oscuramento dei siti della rete Internet "i cui contenuti sono palesemente illeciti offensivi del buon costume o tali da attentare all’ordine pubblico”.
E si chiude con le delazioni. “Chiunque – recita il quarto comma – può denunciare eventuali violazioni alle disposizioni della presente legge... “.
Ai professionisti del sesso rimangono, però, alcune scappatoie. Secondo l’articolo 3 sono quelle dell’autorizzazione preventiva, concessa dall’autorità per le comunicazioni e della protezione dei siti hot, tramite password o avviso che segnali la natura del contenuto.
Dunque per onanisti, mariti insoddisfatti e guardoni la strada del piacere virtuale potrebbe diventare molto tortuosa. A patto, ovviamente che l’iniziativa di Butti, diventi legge dello Stato e sia effettivamente applicabile.
Purtroppo il clima sta diventando pesante non solo per i peccatori, ma anche per chi ama la libertà di informazione.
L’attuale maggioranza, aiutata in questo dall’assordante silenzio di un’opposizione virtuale, sta muovendosi con disinvoltura su temi – come quelli delle libertà d'espressione e della moralità – che fino a poco tempo fa erano considerati intoccabili da qualsiasi intervento normatore.
In questi tempi, partendo dall'obiettivo di "assicurare maggiore sicurezza", sembra che ogni tabù possa tranquillamente cadere. Ed ecco allora arrivare a iniziative come questa che arrogano il diritto - il diritto - allo Stato di assumere il ruolo di educatore sulla corretta morale da seguire
Fabio Cavallotti
era ora!!!!!!!!! c'e' troppo schifo in rete..e tutto e' troppo a portata di mano...soprattutto dei minorenni...