Questo stesso post l'ho messo stamattina nella sezione "insieme ce la faremo" nel topic sulla famiglia di fatto ma mi sa che lì non ha molta visibilità. Invece vorrei sentire il vostro parere.
Adesso vi racconto di una sentenza che ho appena letto e che ha dell'agghiacciante, sebbene sia giuridicamente ineccepibile.
Non se n'è parlato sulla stampa, ma solo nelle riviste specializzate, e anche questo ha dell'incredibile.
La Signora X gravemente malata di cancro conviveva con il Signor Y ormai da 15 anni. le sue condizioni di salute erano gravemente peggiorate, tanto che aveva grosse difficoltà a deambulare e a badare a se stessa in maniera autonoma. Il Signor Y si è completamente disinteressato di lei, lasciandola allettata, in preda a dolori atroci, e in condizioni igieniche disastrose per diversi mesi.La lasciava anche sola per diversi giorni, sebbene fosse incapace di provvedere ai più elementari bisogni. Infine, quando ormai le condizioni erano disperate, il Signor Y decide di chiamare il 118 per portare la convivente in ospedale, dove arriva ormai moribonda ed in condizioni igieniche e sanitarie disastrose. Il medico legale accerta che, se adeguatamente assistita la signora X sarebbe vissuta più a lungo e sicuramente soffrendo molto meno. Il signor Y viene processato e indagato per abbandono di persona incapace di cui all'articolo 591 del Codice penale, il quale stabilisce la pena della reclusione da 3 a 8 anni chi abbandona la persona di cui abbia custodia o di cui debba avere cura, incapace, anche per effetto di una malattia di provvedere a se stessa. La Corte d'Assise di Milano assolve il Signor Y perchè, in quanto convivente more uxorio e non marito, non può essere riconosciuto in capo a lui alcun obbligo giuridico di assistenza e cura.
Ora, a prescindere da considerazioni circa le qualità morali del Signor Y (del tutto inesistenti!) e anche dalla disastrosa condizione culturale sia del Signor Y che della Signora X ( che avrebbe potuto andare in ospedale prima di arrivare a quelle condizioni), quello che mi interessa in questa sede è sottolineare che la decisione della Corte è, allo stato attuale della legislazione italiana, ineccepibile.
L'Italia è uno dei pochissimi paesi al mondo che non prevede alcuna tutela della famiglia di fatto, nè per quanto riguarda i diritti da attribuire, nè (come in questo caso) circa gli obblighi da porre in capo ai conviventi. Ha senso? POssiamo legittimamente affermare di essere un paese civile?